CARLO BORROMEO

CARLO BORROMEO ARONA , 2 OTTOBRE 1538 – MILANO 3 NOVEMBRE 1584. UNA VITA TUTTA ALL’INSEGNA DEL DINAMISMO E DELLA CONCRETEZZA PASTORALE PER UN AUTENTICO RISVEGLIO ECCLESIALE: AL SUO ATTIVO VI FU QUELL’OPERA DI RIFORMA SECONDO IL CONCILIO ECUMENICO DI TRENTO CHE LO VIDE ORGANIZZATORE E ISPIRATORE INSTANCABILE , GIACCHE’ FU GRAZIE ALLA SUA INTERCESSIONE CHE PAPA PIO IV SI CONVINSE A RICONVOCARE , DOPO LA SOSPENSIONE AVVENUTA NEL 1555 , IL CONCILIO , LA GARANZIA DEL CUI RISULTATO POSITIVO , CON IL CARICO RIFORMATORE PROPOSTO , FU SENZ’ALTRO ASCRIVIBILE A CARLO BORROMEO.

TUTTE QUESTE INTROIEZIONI SPIRITUALI INDUSSERO CARLO BORROMEO AD ANTEPORRE OGNI SUCCESSO PERSONALE ALL'AMORE VERSO IL PROSSIMO , IN PARTICOLARE QUELLO COLPITO DALLA PESTILENZA DEL 1576 , DEDICANDOSI PERSONALMENTE E INSTANCABILMENTE ALL'ORGANIZZAZIONE DEL SOCCORSO E AL SOSTEGNO DEI MALATI.
SAN CARLO BORROMEO

FU OPERATORE ZELANTE PRESSO LE POPOLAZIONI DELLE TERRE LOMBARDO-VENETE , GENOVESI E SVIZZERE, CUI ERA AFFIDATA LA SUA CURA PASTORALE , IMPONENDOVI ORDINE E OPPONENDOSI A INGERENZE DI POTENTATI LOCALI , SITUAZIONE CHE GLI ATTIRO’ OSTILITA’ CULMINANTI NELL’ATTENTATO DEL 26 OTTOBRE 1569 DA PARTE DI QUATTRO FRATI DELL’ORDINE DEGLI UMILIATI. TUTTAVIA IL COLPO DI PROIETTILE LO LASCIO’ MIRACOLOSAMENTE ILLESO E ILLUMINO’ ANCOR DI PIU’ LA SUA STRADA VERSO LA SANTITA’. LA SUA ATTIVITA’ FRENETICA LO CONDUSSE A FONDARE UNA ACCADEMIA A CARATTERE UMANISTICO – LETTERARIO DEFINITA ” NOTTI VATICANE “, A RIORGANIZZARE ORDINI ED ERIGERE SEMINARI , OSPEDALI E OSPIZI GRAZIE ALL’IMPIEGO DEI SUOI BENI DI FAMIGLIA FIN DALLA TENERA ETA’ DI 12 ANNI; MA LA SUA SPIRITUALITA’ GENEROSA RAGGIUNSE LA SUA MASSIMA SUBLIMAZIONE IN OCCASIONE DELLA EPIDEMIA DI PESTE DEL 1576.

SAN CARLO BORROMEO

EPPURE LA SUA ESISTENZA CORREVA SUL FILO DI UNA AGEVOLE ASCESA PERSONALE VERSO IL SUCCESSO FIN DALLA GIOVINEZZA: BRILLANTE STUDENTE PROVENIENTE DA FAMIGLIA DI RANGO E FACOLTOSA , LAUREATOSI IN ” UTROQUE IURE ” , NIPOTE DEL PAPA PIO IV , RAPIDAMENTE ASCESO AL RANGO CARDINALIZIO A 22 ANNI E POI AL VESCOVADO DELLA DIOCESI DI MILANO DAL 1563 , INSIEME AL FRATELLO FEDERICO PROMOSSO A CAPITANO GENERALE DELLA CHIESA , TRA ROMA E MILANO EGLI ESTRINSECAVA LA SUA ONESTA’ INTELLETTUALE E RIGORE MORALE , ANZI RITENUTO ANCHE TROPPO SEVERO NELL’IMPORRE ORDINE NELL’AMBITO DEL TESSUTO ECCLESIASTICO , IN QUALITA’ DI PRELATO DI ALTO RANGO E DI RAFFINATA CULTURA CHE SI CONCEDEVA QUALCHE LUSSO DI PALAZZO E FASTOSO RICEVIMENTO , IN VIRTU’ DEL DECORO DELLA CARICA DA LUI RIVESTITA.

UNA REALTA’ IN ASCESA , QUINDI , CHE POTEVA CULMINARE NELLA SUA ELEZIONE A PAPA DOPO LA MORTE DELLO ZIO MATERNO PIO IV: MA EGLI NON VOLLE E , COME ACCADE SPESSO NELLA VITA , VI SONO FATTI E DINAMICHE INTERNE CHE DISTOLGONO DAL FACILE SUCCESSO… E COSI’ FU PER CARLO BORROMEO , DOPO LA MORTE IMPROVVISA DEL FRATELLO, MA ANCHE PER QUEL MUTAMENTO IN SENSO ASCETICO CHE SPINGEVA DAL SUO INTERNO SIN DA MOLTO GIOVANE , GRAZIE ALL’INFLUENZA SPIRITUALE DELLA FAMIGLIA D’ORIGINE , OLTRECHE’ DALLA VICINANZA DI PERSONAGGI DEL CALIBRO DI FILIPPO NERI E IGNAZIO DI LOYOLA…

TUTTE QUESTE INTROIEZIONI SPIRITUALI INDUSSERO CARLO BORROMEO AD ANTEPORRE OGNI SUCCESSO PERSONALE ALL’AMORE VERSO IL PROSSIMO , IN PARTICOLARE QUELLO COLPITO DALLA PESTILENZA DEL 1576 , DEDICANDOSI PERSONALMENTE E INSTANCABILMENTE ALL’ORGANIZZAZIONE DEL SOCCORSO E AL SOSTEGNO DEI MALATI. SI SPENSE A 46 ANNI DOPO AVER VISITATO A TORINO LA SACRA SINDONE DI CUI ERA MOLTO DEVOTO. DA ALLORA A OGGI LA SUA ESPERIENZA E’ SCOLPITA NELLA STORIA E COME LE VITE DEI GRANDI SUOI CONTEMPORANEI CITATI , FU ANCHE EGLI CANONIZZATO DA PAOLO V NEL 1610.

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